Il periodo in cui siamo più attenti a mangiare è quello che precede le nostre (meritate) ferie. Perché vogliamo superare brillantemente la prova costume che ci aspetta di lì a poco.
La corretta alimentazione ha, da sempre contribuito alla buona salute del cavo orale e ci sono diversi studi in letteratura che ne danno chiara dimostrazione. L’ultimo studio scientifico, in ordine di pubblicazione, ha messo in risalto la relazione tra la gengivite e una sana alimentazione secondo un protocollo ben preciso.
Andiamo a vedere
Sappiamo che la gengivite è l’infiammazione delle gengive con sintomi quali l’arrossamento (prima) il sanguinamento (dopo); se la gengivite non viene curata evolve in parodontite, che è una delle due patologie responsabili della perdita dei denti.
Già dalle ricerche precedenti si era dimostrato come modifiche della dieta quotidiana avessero influenzato l’infiammazione gengivale ma i meccanismi erano ancora piuttosto sconosciuti.
Cosa è stato fatto nello specifico?
Lo studio dell’università di Friburgo ha voluto dimostrare come alcune molecole infiammatorie siano in relazione sia con l’infiammazione gengivale, sia con l’infiammazione dell’organismo in generale.
Proprio per questo…
È stato chiesto ad un campione di pazienti di seguire una dieta speciale, a basso contenuto di carboidrati e proteine animali, ma ricca di antiossidanti, Vitamina C e D, fibre vegetali e Omega 3.
Questo campione è stato messo a confronto con un gruppo di pazienti che, invece, hanno mantenuto una dieta “tipica”, formata da un’alta percentuale di carboidrati raffinati e grassi saturi.
Sono stati misurati i parametri infiammatori sia locali (gengivali) e sia sistemici (di tutto l’organismo) e ciò è stato fatto sia all’inizio, sia dopo quattro settimane per analizzarne le differenze.
Quali sono state le conclusioni?
Lo stupore generale degli studiosi è stato apprezzabile perché:
- Dopo solo 4 settimane l’infiammazione gengivale nei pazienti con dieta “sana” era notevolmente diminuita
- La riduzione della gengivite si attestava al 40%!
- Nella valutazione dei parametri sanguigni sistemici si trovava un aumento della Vitamina D, in tutti coloro che avevano osservato una dieta “sana”.
Quali scenari futuri?
Lo stesso gruppo di studiosi si è detto favorevole ad ampliare la ricerca su un campione più vasto e su un periodo di tempo ancora più lungo delle quattro settimane; ulteriore attenzione sarà data al microbioma, (l’insieme del patrimonio genetico e le interazioni ambientali con i microrganismi in un ambiente definito) per capire se e quali differenze ci siano tra la placca sopra-genigivale e quella sotto-gengivale.
Quali sono i messaggi importanti che ne ricaviamo?
- Una dieta sana può influenzare l’infiammazione gengivale precoce, prima che si instauri un’infiammazione sistemica generale.
- La dieta “occidentale” ricca di carboidrati raffinati, farine bianche e grassi saturi favorisce l’infiammazione gengivale, quella parodontale, fino ad arrivare a quella sistemica.
- La dieta “sana” ricca di fibre, di vitamina C e D, di antiossidanti risulta essere utile anche per i pazienti a rischio di carie tale da farla rientrare nei protocolli preventivi che il dentista utilizza per il paziente, allo stesso piano dei controlli periodici e dell’igiene orale professionale.
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